Fecondazione Assistita: Limitazioni imposte dalla Legge 40
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  • 27 Maggio, 2012

Fecondazione Assistita: Limitazioni imposte dalla Legge 40

Parziale Rimozione delle Limitazioni imposte dalla Legge

Fecondazione Assistita: DOPO LA PARZIALE RIMOZIONE DELLE LIMITAZIONI IMPOSTE DALLA LEGGE 40, OGGI IN ITALIA E’ POSSIBILE OTTENERE RISULTATI CLINICI ANALOGHI A QUELLI RAGGIUNTI NEI CENTRI DI INFERTILITÀ INTERNAZIONALI

Presentato al Congresso della Federazione Italiana delle società scientifiche della riproduzione, a Riccione, uno studio del Centro di Medicina della Riproduzione dell’European Hospital di Roma

Dopo 5 anni di severe restrizioni, in Italia è ora nuovamente possibile offrire validi trattamenti di fecondazione assistita, ottenendo risultati clinici analoghi a quelli raggiunti nella gran parte dei centri di infertilità internazionali. E’ quanto emerge da uno studio del Centro di Medicina della Riproduzione dell’European Hospital di Roma, presentato durante il Congresso della Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Riproduzione, che ha chiuso i battenti ieri a Riccione.

Dai risultati della ricerca si evince come l’efficienza delle tecniche di riproduzione assistita fosse significativamente più bassa durante gli anni in cui la legge 40/2004 era applicata per intero. Da marzo 2004 a maggio 2009, la norma che regolava le tecniche di fecondazione in vitro stabiliva che non potevano essere inseminati più di tre ovociti per ciclo, imponeva il trasferimento contemporaneo di tutti gli embrioni formati e vietava la formazione e il congelamento di embrioni soprannumerari. A Maggio 2009, però, la sentenza N°151 della Corte Costituzionale ha dichiarato in parte incostituzionale la legge 40, rimuovendone alcune limitazioni. In particolare, è tornato possibile inseminare più di tre ovociti per ciclo ed anche crioconservare embrioni soprannumerari.

Le condizioni generali di lavoro riguardanti il personale, le procedure operative e i fattori ambientali sono stati gli stessi durante i due periodi presi in esame – prima e dopo la sentenza n.151 – ma i risultati ottenuti sono stati molto differenti: i cicli con trasferimento embrionario sono stati 2600 e 1099 rispettivamente nel primo e nel secondo periodo. Fino al 2009, il tasso di gravidanza clinica è stato del 31.3%, il tasso di impianto del 17.6% e il tasso di nati vivi del 26.9% . Dopo il maggio 2009, con la rimozione delle limitazioni, il tasso di gravidanza clinica è salito al 35.1%, il tasso di impianto è passato al 20.8% ed il tasso di nati vivi ha raggiunto il 30.9%.

Anche sul fronte della crioconservazione sono emerse notevoli differenze tra i due periodi. Nel secondo periodo, sempre dal maggio 2009 in 606 cicli (ovvero il 55.1% dei cicli totali) è stato possibile effettuare crioconservazione embrionale, e in 223 cicli è stato fatto almeno un altro trasferimento utilizzando gli embrioni dopo scongelamento. In particolare, sono stati scongelati 603 embrioni, 483 sono sopravvissuti (80.1%) e 463 sono stati trasferiti. Il tasso di gravidanza clinica è stato del 26.9%, il tasso di impianto del 20.1% e il tasso di nati vivi del 22.0% .

L’inseminazione di un numero di ovociti maggiore di tre – afferma il Prof. Ermanno Greco, direttore del Centro di Medicina della Riproduzione dell’European Hospital di Roma – permette di effettuare una selezione degli embrioni da trasferire, consentendo di ottenere migliori tassi di impianto, gravidanza clinica e nati vivi; la possibilità di crioconservare embrioni, inoltre, permette di ottenere un ulteriore incremento del tasso di gravidanza per ciclo”. Di qui il messaggio lanciato dal Prof. Greco è chiaro: “inutile andare all’Estero, in Italia si possono raggiungere gli stessi risultati ottenuti nella gran parte dei centri di infertilità internazionali”.

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