Libero: "Fecondazione in vitro, le tecniche del successo"
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  • 8 Giugno, 2012

La sentenza 151/2009 della corte costituzionale ha riaperto nuovi orizzonti e nuova fiducia in tutte quelle coppie che in Italia soffrono di infertilità. La possibilità di formare più di tre embrioni e di crioconservare eventualmente quelli soprannumerari aumenta sensibilmente le percentuali di successo della fecondazione in vitro. “Sia il congelamento embrionario sia quello ovocitario con tecnica di vitrificazione consentono alla donna di non sottoporsi più a ripetuti cicli di stimolazione ormonale, rendendo così le tecniche di procreazione medico assistita molto più sicure per la salute- spiega Ermanno Greco, Responsabile del centro di Medicina della Riproduzione dell’European Hospital di Roma – Formare più embrioni significa anche poter ottenere in vitro la formazione della cosiddetta blastocisti, un embrione con 5 giorni di vita, superevoluto, con circa 200 cellule rispetto a quelli che venivano trasferiti prima della sentenza della Consulta, e che avevano 2-3 giorni di vita e un numero di cellule nettamente inferiori (4/6). E’ stato scientificamente provato che questo tipo di embrione possiede una capacità di impianto nell’utero materno di circa il doppio rispetto a quello normale, per cui le percentuali di successo della fecondazione in vitro per donne con un’età al di sotto dei 38 anni possono raggiungere anche il 60%”.

Pubblicazione: Libero
Autore: Lapo Sermonti
 

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