Leggo: " Fecondazione, addio turismo procreativo"
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  • 5 Ottobre, 2011

Abolito il limite di tre soli embrioni La diagnosi preimpianto permette di aver figli sani in coppie con malattie genetiche o precedenti casi di aborto

ROMA – Sono circa 50mila le coppie che ogni anno si recano presso i 350 centri italiani abilitati all’ esecuzione delle tecniche di procreazione medica assistita (pma). La richiesta è sempre maggiore così come di informazioni sempre aggiornate. Dopo la sentenza 151/2009 della Corte Costituzionale, l’Italia è equiparata al resto d’Europa, tranne che per l’inseminazione eterologa, maschile e femminile. In particolare è stato abolito il limite alla formazione di tre soli embrioni e il vincolo a trasferirli tutti contemporaneamente; è stata di fatto concessa la possibilità di crioconservare gli embrioni e di effettuare la diagnosi preimpianto, per valutare la salute genetica degli stessi. «Ciò ha portato a una netta diminuzione del turismo procreativo e a un cambiamento significativo di alcuni aspetti clinici delle tecniche di pma -afferma il Dr. Ermanno Greco, Responsabile del Centro di Medicina della Riproduzione dell’ European Hospital di Roma (grecoe@hotmail.it)- Le percentuali di successo sono aumentate di almeno il 5%, raggiungendo il 47% in coppie con età al di sotto dei 39 anni, quelle di aborto sono diminuite del 7% e quelle di gravidanze multiple, estremamente pericolose per la madre ed il nascituro, si sono ridotte di almeno il 40 ».

Pubblicazione: Leggo-salute
Autore: Antonio Caperna
 

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  • Ermanno Greco
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