La Stampa: "Bebè 'congelati' aspettando papà"
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  • 14 Dicembre, 2012

Convegno di esperti a Roma sulla fecondazione artificiale affronta il tema del congelamento degli ovociti: “Alle donne conviene farlo entro i 35 anni in attesa dell’uomo giusto”

ROMA- Aspettare per anni l’uomo giusto, il padre ideale per i propri figli. Ma, intanto, il tempo passa e l’orologio biologico ticchetta. Per non perdere la possibilità di procreare senza dover fare scelte affrettate, c’è chi congela preventivamente gli ovociti. «Una scelta da fare quando si è ancora giovani, entro i 35-36 anni. Si parla ancora poco di questa opzione – sottolinea Ermanno Greco, direttore del Centro di Medicina e biologia della riproduzione dell’European Hospital di Roma – moltissime donne non sanno nemmeno che è qualcosa di fattibile anche da noi». «L’importante – raccomanda – è farlo prima possibile, quando si è ancora abbastanza giovani da produrre ovociti forti e in grado di sopravvivere allo scongelamento, quando finalmente si creano le condizioni per il concepimento.

Nel nostro centro abbiamo già avuto 50 pazienti che hanno optato per questa soluzione, tutte fra i 30 e i 35 anni». Quando la paziente single prende la decisione, «si procede con uno o più cicli di stimolazione ormonale – spiega Greco – successivamente si prelevano gli ovociti e si congelano per l’uso futuro». Prima di scegliere il congelamento preventivo degli ovociti, ecco alcune poche regole da seguire per preservare la propria fertilità: «Mantenere il proprio peso forma – consiglia Greco alla presentazione dei due corsi organizzati oggi e domani a Roma – non fumare e tenere sotto controllo eventuali fattori di rischio trombotico».

Pubblicazione: La Stampa.it
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