Eterologa si parte a settembre 2014
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Eterologa si parte a settembre 2014

  • 22 Settembre, 2014

Eterologa: clinica Roma, noi inizieremo a settembre

Eterologa, Greco (Icsi):
Noi partiamo comunque dopo l’estate.  […] Ci adegueremo alla normativa Ue: l’Italia non potrebbe fare diversamente” (ilVelino/AGV NEWS)

Roma, 11 AGO – “Il nostro Centro comincerà a praticare la fecondazione eterologa gia’ tra settembre e ottobre, il tempo necessario per le questioni tecniche”.
Lo riferisce al VELINO Ermanno Greco direttore del Centro di biologia e medicina della riproduzione dello European Hospital di Roma.
“Lo faremo nel massimo rispetto delle regole internazionali che gia’ esistono e della buona pratica medica” – aggiunge.
Tutti i centri che in Italia faranno lo stesso, si adegueranno alla normativa europea in materia anche perche’ il nostro Paese non potra’ fare una normativa diversa da quella comunitaria senno’ gliela impugnano”. Una presa di posizione risoluta, quella di Greco, che giunge nel pieno della disputa sulla fecondazione eterologa.
Il presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro ha afferma che la sentenza della Consulta rende possibile immediatamente praticare l’eterologa, smentendo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che invece aveva detto che si doveva aspettare una nuova legge del Parlamento.

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lab 2(ANSA) – ROMA, 11 AGO – ”Noi partiremo a settembre, il ministero ha avuto tutto il tempo per redigere le linee guida”. Non ha dubbi Ermanno Greco, direttore responsabile del reparto di medicina della riproduzione dell‘European Hospital di Roma.
”Noi inizieremo a settembre, ci sono moltissime coppie in attesa che non vogliono andare all’estero – spiega Greco -. Seguiremo i protocolli internazionali sulla tracciabilita’ dei gameti come gia’ si fa per l’omologa, e per gli altri problemi ci atterremo alle linee guida europee addirittura migliorandole.
Siamo pronti ad esempio a fare screening sui donatori capaci di trovare 500 malattie genetiche”. Greco non e’ preoccupato dall’ipotesi di ispezioni. ”I centri del Lazio sono gia’ stati ispezionati dal Centro Nazionale Trapianti – sottolinea – sono centri seri che operano secondo i migliori standard.
Piuttosto il ministero deve ricordare che le tecniche di fecondazione assistita non sono ancora state inserite nei Lea, e solo alcune regioni come Toscana e Lombardia le rimborsano”. (ANSA).
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ANSA/ Eterologa: Lorenzin,’tavolo a settembre’, centri partono

Regioni vogliono linee guida; Chiamparino ‘incontro a breve’ (di Pierdavid Malloni)

(ANSA) – ROMA, 11 AGO – La scelta del governo di rinviare la questione dell’eterologa ad una legge del Parlamento non soddisfa nessuno. Diversi centri per la fecondazione, soprattutto quelli toscani ma ci sono esempi anche altrove, hanno deciso di partire a settembre, e le stesse Regioni hanno chiesto una regolamentazione in tempi piu’ brevi, con alcune che minacciano di imitare la Toscana e iniziare con una propria norma.
A risolvere la questione potrebbe essere un nuovo tavolo, convocato dal ministero della Salute per settembre, che potrebbe dirimere intanto le questioni piu’ urgenti in attesa che le Camere si pronuncino.
Quello proposto da Lorenzin per settembre e’ un ‘approfondimento giuridico’, se possibile anche con la partecipazione della Corte Costituzionale il cui presidente Giuseppe Tesauro ieri ha dichiarato che le cliniche potrebbero gia’ fare l’eterologa senza bisogno di una legge.
Dalla riunione potrebbero uscire, in tempi ragionevolmente brevi, delle nuove linee guida. “Sono gia’ d’accordo con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin – ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino – non appena rientra dal suo viaggio fisseremo un incontro per discutere del riparto del fondo sanita’ e definire le linee guida di applicazione per le Regioni in materia di fecondazione eterologa”.
In assenza di una regolamentazione nazionale ci sara’ chi, come la gia’ citata Toscana che ha gia’ emanato una sua delibera ma anche la Liguria che si e’ detta e’ pronta a imitarla, e chi aspettera’, come hanno detto di voler fare comunque sia l’Umbria che l’Emilia Romagna.
Se l’assenza di un ‘ombrello’ almeno regionale fara’ si’ probabilmente che i centri per la fecondazione pubblici restino in attesa, a rompere gli indugi ci penseranno quelli privati. ”I centri toscani partiranno – spiega Coccia – e stiamo valutando alcuni aspetti a livello normativo per capire se fare lo stesso anche altrove.
Per gli ovuli utilizzeremo intanto l”egg sharing’, e poi vedremo come andare avanti, ricorrendo a donatrici volontarie. Per gli spermatozoi invece riapriremo le banche, e richiameremo i giovani tra 18 e 40 anni a cui faremo uno screening di eleggibilita’, verificando poi con i test del caso la presenza di malattie infettive”.
D’accordo con questa linea anche Andrea Borini, presidente della Societa’ Italiana di Fertilita’ e Sterilita’ e direttore di un centro a Bologna, ma anche Ermanno Greco, direttore responsabile di un centro romano.
C’e’ anche pero’ chi mette in luce possibili problemi. ”Sul piano formale dopo la sentenza della Corte Costituzionale non c’e’ nulla che impedisca di partire – spiega Filippo Maria Ubaldi, Direttore Clinico Centri Genera di Medicina della Riproduzione – ma poi ci si scontra con alcuni problemi tecnici come andare a prendere gli ovociti necessari a soddisfare la richiesta. Si pensi poi alle cliniche pubbliche, che devono poter fare l’eterologa altrimenti rimane la disparita’ tra chi puo’ permettersi i trattamenti e chi no. Supponiamo che arrivi una donatrice, che ha diritto a un rimborso spese. Chi tira fuori i soldi?”.

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